venerdì 26 aprile 2019

L'ACCADEMIA DELLA CRUSCA


L’ Accademia della Crusca è nata a Firenze tra il 1582 e il 1583, per iniziativa di cinque letterati fiorentini.


Dalle loro animate riunioni, chiamate scherzosamente "cruscate", derivò il nome di "Accademia della Crusca".








Vengono tradizionalmente indicati come i fondatori della Crusca: 
Giovan Battista Deti, il Sollo
Anton Francesco Grazzini, il Lasca
Bernardo Canigiani, il Gramolato
Bernardo Zanchini, il Macerato
Bastiano de’ Rossi, l’Inferigno.
A questi  si aggiunse, nell’ottobre 1582, Lionardo Salviati, l’Infarinato (nel ritratto qui a fianco). 










Ben presto l'istituzione dette un nuovo significato al nome di Crusca, attribuendo all’Accademia lo scopo di separare il fior di farina (la buona lingua) dalla crusca e utilizzando una simbologia tutta riferita alla farina, al grano e al pane

Come motto fu scelto "il più bel fior ne coglie”, che è un verso di Francesco Petrarca (uno dei padri della lingua italiana). 









L'opera principale dell'Accademia è il Vocabolario (1612; ampliato e ripubblicato più volte fino al 1923), che ha dato un contributo decisivo all'identificazione e alla diffusione della lingua italiana.










Oggi l’Accademia della Crusca è il più importante centro di ricerca scientifica dedicato allo studio e alla promozione dell’italiano: si propone in particolare l’obiettivo di fare acquisire e diffondere nella società italiana, specialmente nella scuola, e all’estero, la conoscenza storica della lingua nazionale e la coscienza della sua evoluzione attuale.
L’Accademia ha sede a Firenze nella Villa Medicea di Castello.



Il sito web (www.accademiadellacrusca.it) è un portale interamente dedicato alla lingua italiana.


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Estratti da Wikipedia:

"Accademia della Crusca


MOTTO:
Il più bel fior ne coglie


Il frullone, simbolo dell'Accademia della Crusca
L'Accademia della Crusca è un'istituzione italiana che raccoglie studiosi ed esperti della lingua italiana. Nata a Firenze ad opera di Leonardo Salviati come informale gruppo di amici (la "brigata dei crusconi") dediti, in contrapposizione alla pedanteria dell'Accademia fiorentina, a discorsi giocosi (le "cruscate"), l'Accademia si costituì ufficialmente il 25 marzo 1585, con una cerimonia inaugurale che seguiva di due anni il periodo in cui i suoi membri iniziarono a pensare alla possibilità di organizzarsi intorno a uno statuto (adunanza del 25 gennaio 1583)
La Crusca è la più antica accademia linguistica del mondo (1583). Nei suoi oltre quattro secoli di attività si è sempre distinta per lo strenuo impegno a mantenere "pura" la lingua italiana, pubblicando, già nel 1612, la prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca, che servì da esempio anche per le lingue francese, tedesca e inglese. Nel 1636, il cardinale Richelieu creò l'Académie française sul modello dell'Accademia della Crusca.
Fa oggi parte della Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali, il cui compito è quello di elaborare una linea comune di protezione di tutte le lingue nazionali europee.


La storia

Le origini e i fondatori

L'origine di questa istituzione ha un prologo del tutto anti-accademico: i suoi fondatori si erano chiamati inizialmente la brigata dei Crusconi e costituivano una sorta di circolo i cui soci – poeti, letterati, uomini di diritto – erano soliti radunarsi in allegre occasioni conviviali, durante le quali recitavano per gioco cruscate, ossia discorsi colti ma dallo stile giocoso e scherzoso. L'intenzione dichiarata, che già si evince dalla scelta del nome, è di distaccarsi dalle pedanterie dell'Accademia fiorentina, protetta dal granduca Cosimo I de' Medici, e di contrapporsi al suo stile severo e classicista. I crusconi combattevano contro la pedanteria classicista anche con l'umorismo, la satira, e l'ironia, senza che questo compromettesse l'intenzione primaria del gruppo, prettamente letteraria, ed esplicata spesso in dispute letterarie di alto livello.

La pala di Leonardo Salviati detto Infarinato
I fondatori della Crusca si identificano tradizionalmente in: Giovan Battista Deti, il Sollo; Anton Francesco Grazzini, il Lasca; Bernardo Canigiani, il Gramolato; Bernardo Zanchini, il Macerato; Bastiano de' Rossi, l'Inferigno, cui si aggiunse nell'ottobre 1582 Leonardo Salviati, l’Infarinato (1540-1589). Sotto la spinta e con il determinante contributo di quest'ultimo, finalmente, a partire dal 1583, l'Accademia prende nuova forma, indirizzandosi coerentemente al fine che gli Accademici si proponevano: mostrare e conservare la bellezza del volgare fiorentino, modellato sugli autori del Trecento.
L'Accademia, dunque, abbandona l'impronta ludica e giocosa, per sposare il ruolo normativo che da quel momento in poi avrebbe assunto, conservandolo per secoli. Anche il significato del termine mutò: gli Accademici della Crusca lavorarono per distinguere la parte buona e pura della lingua (la farina) dalla parte cattiva ed impura (appunto, la crusca). Da qui la simbologia e l'apparato: lo stemma è un frullone o buratto con il motto petrarchesco Il più bel fior ne coglie come insegna. I membri assunsero, almeno dei primi secoli, un "nome di Crusca": un soprannome in qualche modo legato al ciclo di vita del grano e a tipi o impieghi del pane (come Infarinato, Trito, Gramolato, Impastato eccetera); ogni accademico, inoltre, aveva un'"impresa": una pala lignea con dipinto il nome di accademico, un motto normalmente tratto dal Petrarca e un'immagine che fungesse da raccordo tra nome e motto. Inoltre, presso la sede dell'Accademia della Crusca, in particolare nella Sala delle Pale, sono conservate altre suppellettili che si rifanno sempre allo stesso campo semantico, come ad esempio dei seggi composti da una cesta del pane capovolta che hanno, come schienale, una pala da forno.



Le sedie accademiche originali, dette anche "gerle"


Monosini e il primo vocabolario

Uno dei primi studiosi a influenzare il lavoro della Crusca fu Agnolo Monosini. Monosini diede un contributo importante alla prima edizione del Vocabolario degli accademici della Crusca (1612), La prima edizione del Vocabolario della Crusca riflette la concezione linguistica del Salviati: risale a un ideale di lingua fiorentina pura, naturale, popolare, legittimata dall'uso degli scrittori sommi come di quelli minimi. Il vocabolario registrava anche le parole del fiorentino vivo purché testimoniate e quindi legittimate in autori antichi o testi minori, anche se sconosciuti. Il vocabolario si caratterizza per un totale disinteresse per la terminologia tecnico-scientifica.

La rinascita dell'Accademia

La sala delle Pale nella villa di Castello, attuale sede dell'Accademia

La sala degli armadi, nella villa di Castello

Nel 1983 fu sancita la separazione dell'Accademia dal progetto del Vocabolario.

Simbolo e motto

Il simbolo dell'Accademia è il "frullone", un macchinario che serviva per separare la farina dalla crusca, e come motto l'accademia utilizza il verso del Petrarca "Il più bel fior ne coglie".

Attuali obiettivi e finalità

L'Accademia attualmente persegue le seguenti finalità statutarie, dedicando speciali cure:
  1. al mantenimento e al rinnovamento delle sue antiche tradizioni nella lessicografia, collaborando particolarmente con l’Opera del Vocabolario Italiano, istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e con altre grandi imprese lessicografiche italiane ed estere;
  2. alla preparazione di edizioni critiche di testi significativi, e alla promozione e pubblicazione di ricerche originali in ambito storico-linguistico, dialettologico, filologico, grammaticale, lessicografico;
  3. allo studio delle strutture grammaticali dell’italiano considerate dal punto di vista sincronico e diacronico, storico e comparato;
  4. allo sviluppo e all’applicazione delle nuove tecnologie informatiche necessarie per le ricerche nei settori sopra precisati e per la più ampia fruibilità del proprio patrimonio archivistico e bibliografico.

Le sedi

L'Accademia ha cambiato molte sedi, tutte nella città di Firenze: