lunedì 3 ottobre 2016

SULLE TRACCE DEI NUMERI






Parlando di  numeri abbiamo fatto un lungo elenco di tutte quelle situazioni quotidiane che ...
...richiedono l'uso dei simboli numerici.
  • Contare 
  • Calcolare
  • Scrivere la data
  • Conoscere l'ora
  • Conoscere la data di nascita: giorno, mese, anno
  • Misurare
  • Conoscere l'età



Pensando al passato, con l'aiuto della nostra LIM abbiamo capito che...

...non sappiamo con precisione quando l'uomo abbia cominciato ad usare i numeri.
Le prime tracce di qualcosa che si suppone sia un conteggio risalgono a circa 30-35.000 anni fa, e sono costituite da ossa intagliate con tacche che si pensa indichino un qualche tipo di conteggio (giorni, animali ?). 
Il reperto più antico è l'osso di Lebombo, circa del 35000 a.C., un osso che riporta 29 tacche di tinte.
Uno dei reperti più famosi è invece l'osso di Ishango: si tratta del perone di un babbuino, di colore scuro, con una scaglia tagliente di quarzo innestata a una estremità, probabilmente utilizzata per incidere. Secondo gli archeologi è datato tra il 20.000 a.C. e il 18.000 a.C.

OSSO DI ISHANGO


TRADUZIONE DELLE INCISIONI 




 Chi ha inventato i simboli numerici che oggi usiamo?

I numeri ci fanno compagnia ogni giorno, ma pochi sanno chi ha inventato la loro scrittura attuale. Chi ha disegnato il numero due con il simbolo "2" e il numero tre con "3"? Per capirlo è necessario tornare indietro nel tempo. Gli inventori delle attuali cifre, 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, sono stati gli indiani in India, verso il 300 a.C., e non gli arabi, al contrario di quanto si pensa. 

Anche se gli arabi non hanno inventato le cifre, hanno avuto il merito di diffonderle in Occidente tramite le opere del matematico arabo Al-Khwārizmī. Il suo libro sulla numerazione indiana è stato tradotto in latino diventando uno dei grandi best-seller della fine del Medioevo. Per mezzo di quest'opera le cifre sono state conosciute in Francia, in Italia, in Germania, e infine si sono diffuse in tutto il mondo occidentale.